Dal 30 Aprile, al Teatro Brancati, in scena “Per fortuna è una notte di luna”

Una saga familiare che si interseca con il racconto di più di vent’anni di storia d’Italia. Per fortuna è una notte di luna di Gianni Clementi è un piccolo gioiello della commedia italiana che arriva al Teatro Brancati di Catania, sabato 30 aprile, ore 21 nell’originale versione proposta dal regista Nicasio Anzelmo.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro della Città, vede protagonista un numeroso e affiatato cast che annovera Filippo Brazzaventre nei panni del capofamiglia Achille Palmieri, commerciante all’ingrosso di sanitari; Debora Bernardi in quelli della moglie Olga; Alessandro Idonea che interpreta il ragionier Mario Palmieri (detto Saccoccione); Lucia Portale nei panni di Immacolata, moglie di Mario; Giovanna Mangiù  nel ruolo di Marina Palmieri, figlia adottiva di Olga e Achille; Luigi Nicotra nel ruolo di Mariano Palmieri; Plinio Milazzo nei panni di dell’operaio comunista Gabriele; Anita Indigeno, nel ruolo di Michela; Vincenzo Volo in quello di Erminio Cerioni, fratello di Olga. Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 8 maggio secondo il calendario repliche del Teatro Brancati.


“Si tratta – dice il regista Nicasio Anzelmo – di una commedia dolce amara che ho adattato alla città di Catania dall’originale ambientata a Roma. La storia prende avvio dalla notte di luna del 21 luglio del 1969 e offre uno spaccato di due generazioni a confronto attraverso le vicende di una famiglia, apparentemente felice, che però nasconde tanti conflitti e rivela tante cattiverie gratuite e che sopravvive alle proprie frustrazioni”.


E’ una notte di luna – il 21 luglio del 1969 – e sulla terrazza di un palazzo signorile, un muratore sta lavorando a un manufatto abusivo e i personaggi tutti facenti parte della stessa famiglia stanno allestendo lo spazio all’aperto, per assistere insieme all’evento televisivo dell’allunaggio. Lo spettacolo è il racconto “dilatato” nel tempo della famiglia Palmieri ma è anche il racconto di un popolo che fa ancora fatica a raccapezzarsi dopo Piazza Fontana o dopo il ritrovamento del corpo di Aldo Moro a via Caetani.


“La pièce – conclude Anzelmo – mi ha dato la possibilità di giocare con tante tematiche: una fra tutte, la speranza riposta dall’umanità intera nell’allunaggio e nella luna, vista come una grande conquista e musa ispiratrice di poeti e artisti. Una luna ammirata, agognata e finalmente raggiunta che, alla fine, non si rivela un grande cambiamento per la gente comune”.