In scena fino al prossimo 4 Dicembre, al Teatro Angelo Musco di Catania, Eduardo Saitta sarà Cittadino Nofrio. L’opera di Antonino Russo Giusti, narra di Nofrio, un calzolaio catanese dei primi anni del Novecento che accetta di fare la “rivoluzione” per vantaggi strettamente economici. In esclusiva per Sikania Network, l’attore catanese si è raccontato tra passato e progetti futuri.
Quando e come nasce in Eduardo Saitta la passione per lo spettacolo?
“Ho 43 anni, di cui 31 sono di carriera. All’età di 12 anni ho iniziato con il Teatro Stabile e non con mio padre come magari si possa pensare che, anzi, mi lasciò sempre libero nelle scelte. Il Teatro Stabile cercava un ragazzino per fare il protagonista di un’opera, mio fratello mi accompagnò e venni scelto.”
Cosa ci puoi dire dello spettacolo?
“Non svelerei molto la storia. E’ uno spettacolo di straordinaria attualità nonostante sia stato scritto oltre cent’anni fa. Tratta di una Catania povera che allora era facile corrompere con le forze dell’ordine alla ricerca di alcuni sovversivi che venivano stanati attraverso un compenso economico a compiere degli attentati, cercando, dunque, chi fosse pronto ad immolarsi pur di guadagnare. E’ uno spettacolo comico che magari non ha avuto la stessa fortuna di altre opere importanti scritte da Antonino Russo Giusti. Le uniche edizioni che ricordiamo sono quelle di Turi Ferro nel 1976 e quelle di mio padre nel 1979. Abbiamo deciso, quindi, di riportare alla ribalta quest’opera ed effettivamente la scelta ci ha dato ragione.”
Tornerete al Teatro Musco a Febbraio con un’opera di Sciascia. Quali sono i progetti futuri del Teatro dei Saitta?
“Il Teatro dei Saitta ha sposato un progetto che è quello del Teatro Abc. Tutto parte da lì e questa è una realtà che deve andare avanti perché rappresenta il vero e storico teatro catanese. Vedere che tanti attori catanesi hanno sposato questa causa è una cosa bella.”
Qual è il consiglio che ti sentiresti di dare ad un giovane che vuole intraprendere questo mestiere?
“Questo è un lavoro duro, complicato ed importante. Ogni tanto viene sottovalutato e non viene visto come un mestiere. Invece, posso sostenere, che va fatto con lo stesso impegno, dedizione e costanza con il quale viene svolto qualsiasi altro mestiere. Ai giovani chiedo di provarci e di essere onesti intellettualmente. Questo è un lavoro che si fa per mirare in alto.”