In esclusiva per Sikania Network, l’attrice Laura Torrisi si è raccontata tra aneddoti, curiosità e progetti futuri, con particolare attenzione al nuovo libro, edito da Mondadori, “P.S. Scrivimi Sempre” , scritto insieme all’amica Sara Gazzini che in questi giorni sta presentando nella sua Sicilia.
Laura, innanzitutto come nasce l’idea di scrivere un libro?
“L’idea nasce da Sara che è la persona che ha scritto il libro insieme a me e che oltre ad essere una mia amica è una scrittrice. Mi ha proposto di scriverlo in seguito ad una serie di messaggi che ci siamo inviati molto spesso. Abbiamo quindi deciso di trascrivere tutto su un libro, come se fossero delle email, in una forma però un po’ più antica, proprio in maniera epistolare, passando così dal digitale al tradizionale.”
Perché proprio questo titolo?
“Per scoprire il motivo bisogna arrivare alla fine del libro. Vuole essere sicuramente una tipologia di abbraccio, ma non svelo altro.”
Quando è nata invece in te la passione per la recitazione?
“In realtà era la mia seconda scelta, perché volevo fare la cantante. Poco si sa, però, che chi ha orecchio in realtà è portato anche per la recitazione e viceversa. Quindi, spesso, i buoni cantanti sono anche dei buoni attori e viceversa. Successivamente la passione è nata perché sono una “mangiatrice” di film fin da quando ero piccola e mi piaceva l’idea di reinterpretare delle situazioni, molto spesso di donne forti.”
Tu ormai vivi stabilmente fuori dalla nostra isola, qual è la cosa che ti manca maggiormente della nostra terra?
“Sicuramente il mare, gli odori ed i sapori perché si mangia davvero molto bene in Sicilia. Il richiamo delle radici è fortissimo, appena torno in Sicilia sento proprio vibrare l’anima.”
Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Questi due anni di pandemia ci hanno fermato. A livello statale si sono proprio dimenticati di noi del settore dello spettacolo. Questi, per me, sono i mesi della semina e spero di poter raccoglierne i frutti in primavera. Senza dubbio, mi manca tantissimo il set ed incrociando le dita spero presto di tornare a girare.”
Infine, qual’è il consiglio che ti sentiresti di dare ai più giovani che vogliono intraprendere questo mestiere?
“Il consiglio più banale e antico è quello di studiare. Se è vero che una velleità artistica è qualcosa che nasce dentro di sè, successivamente con l’esperienza e soprattutto studiando s’impara tanto. La pratica “sul campo” è senza dubbio importante e se vai anche ad arricchirti con lo studio ti aiuterà a rimanere ben centrato e con i piedi per terra. Purtroppo, oggi, i social distolgono un po’ dalla realtà e dagli obiettivi. La dose fa il veleno, quindi attenzione.”
Antonio Licitra