In esclusiva per Sikania Network, il conduttore fiorentino, Stefano Baragli, si è raccontato ai nostri microfoni. Queste le sue parole:
Quando e come nasce in te la passione per questo mondo?
“Ho iniziato la mia carriera, un po’ casualmente, 28 anni fa. Inizialmente suonavo e cantavo con alcune band e con alcuni personaggi noti del mondo della musica del panorama nazionale. Un giorno, mi sono trovato casualmente sul palco per dare una mano ad alcuni amici che si erano trovati in panne perché il presentatore aveva avuto un imprevisto e da lì ho iniziato la mia carriera da conduttore.”
Un altro grande evento, che hai recentemente condotto, è senza dubbio quello del Premio S.T. Oscar della Moda”. Cosa ci puoi dire di quest’evento che ti ha visto ancora una volta alla conduzione?
“L’organizzazione dell’evento, da parte di Steven Torrisi, è stata davvero impeccabile. Ha scelto il salone della musica, della Fondazione Zeffirelli e abbiamo cominciato su tutto quello che doveva essere il premio. Io, invece, mi sono occupato insieme a lui di tutta quella che era la struttura della conduzione dell’evento. E’ stato un motivo di vanto e di orgoglio per la città di Firenze ospitare quest’importante evento e per me in particolar modo per me, perché essendo tenutosi nella mia città mi sono sentito veramente a casa. Sono stato affiancato da Ambra Lombardo che è una grande professionista e con la quale mi sono trovato in ottima sintonia.
Il premio è stato apprezzato anche dalla stampa, che ha scritto parole d’elogio sia per la scelta della location ma anche sull’organizzazione. Questa, senza dubbio, è una cosa che ci fa assolutamente piacere. Tutta la città di Firenze ne parla ancora a distanza di una settimana.
In anteprima assoluta, vi comunico, che anche l’edizione 2022 sarà realizzata a Firenze sempre all’interno museo della musica nel palazzo della Fondazione Zeffirelli.”
C’è qualcosa che non hai ancora fatto e che ti piacerebbe poter realizzare in futuro?
“In vent’otto anni di carriera ho presentato tantissime cose. Ma sono convinto che non si finisce mai di imparare. Mi piacerebbe poter condurre un programma televisivo tutto mio. A me piace presentare con garbo ed essere un conduttore in sintonia con il pubblico, trovando quindi quella forma di empatia che trova apprezzamento reciproco. Tengo a ringraziare in particolar modo, Fabrizio Frizzi, con il quale io ho avuto un’amicizia veramente fraterna che mi ha legato a lui grazie a Telethon diversi anni fa.”
Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Oggi sarò al Teatro della Compagnia per presentare la “prima” del film realizzato sulla vita di Leonardo Da Vinci, con una serie di attori toscani, come Sergio Forconi e Renato Raimo. Saranno presenti anche il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo e con il governatore della Toscana, Eugenio Giani e con il regista Carlo Sarti, che ha diretto le riprese del film “Quel genio del mio amico”.
Inoltre, come ogni anno nel periodo natalizio, sono il direttore artistico e presentatore di un evento importante a Firenze che è il “Girotondo per il Mayer”. Domenica 19 Dicembre, sarò il testimonial di “Girotondo sotto l’albero” un modo per fare gli auguri alle famiglie ed ai bambini ricoverati nel reparto oncoematologia, attraverso uno spettacolo di un’ora e mezza. Altri progetti per il nuovo anno saranno nel mondo della danza, con una serie di eventi . Ci sarebbero altri progetti televisivi ma scaramanticamente, per il momento, preferisco tacere.”
Infine, qual è il consiglio che ti senti di poter dare ai giovani che vogliono intraprendere questo mestiere?
“Il consiglio è quello di non fermarsi ad un eventuale successo apparente che può arrivare. Quando una persona sale sul palco deve essere sempre preparata. Bisogna, quindi, studiare e non fermarsi mai. Inoltre, un altro aspetto molto importante è la curiosità. Bisogna essere curiosi di conoscere e di come si realizzano le cose, apprendendo qualcosa anche dagli altri conduttori . Infatti, anche se ognuno di noi ha la propria personalità, bisognerà sempre migliorarsi, restando sempre aggiornati e studiando. Quando si sale sul palco, bisogna essere assolutamente i veri padroni di casa, rimanendo però sempre umili.”