Totò Cuffaro in esclusiva a Sikania Network: “Rilancio la DC. Sono un uomo diverso”

In esclusiva per Sikania Network, l’ex presidente della Regione Siciliana, Totò Cuffaro ha presentato il suo libro raccontando la vita dopo il carcere ed i progetti futuri, con il rilancio della DC. Di seguito le sue parole:

Oggi lei si trova qui a Catania per presentare il suo nuovo libro “L’uomo è un medicante che si crede di essere un re”. Cosa ci può dire a riguardo?

“E’ la mia storia. La storia di un uomo che è stato potente, quale io ero quando ero Presidente della Regione, che ha creduto di essere un re ma che è diventato un mendicante, perché da detenuto, varcate le porte del carcere, mi è crollato il mondo addosso e sono diventato un mendicante. Un mendicante di amore, di libertà, di desiderio e di profumo. Quella realtà che mi sono portato dietro per tutti i cinque anni, ha fortificato il mio essere e la mia coscienza e credo di poter dire che per me il carcere è diventata un’esperienza positiva. Se adesso potessi scegliere tra essere re ed essere mendicante, sceglierei la seconda opzione perché è stata molto più produttiva e mi ha dato tanta serenità.”

Dov’è possibile acquistare il libro?

“Sarà possibile acquistare il libro online. Nei prossimi giorni tornerà ad essere disponibile anche nelle librerie, in quanto le prime copie sono state tutte vendute. I ricavati di questo libro andranno tutti in beneficenza alle famiglie dei detenuti ed in particolare quei ragazzi figli di detenuti che hanno bisogno di dover pagare le rette dell’università e di dover studiare. Questa è una cosa che mi riempie d’orgoglio, perché il poter essere utile a persone che vivono nella sofferenza, lontano dalla propria famiglia, è un impegno che ho preso con quella realtà che da mendicante ho lasciato dentro il carcere ma che porto nel mio cuore e che suscita la mia voglia d’impegno e di lavoro per queste persone.”

Lei ha deciso di rilanciare la DC. Creando un nuovo centro. Lei si definisce un mediano di spinta, il motore per quelle che saranno le elezioni regionali e comunali nei prossimi anni. Quali sono le novità?

“La novità è che io sono interdetto dai pubblici uffici e non sarò più candidato. Non sono, però, interdetto dal pensiero e dal ragionamento. Ho voglia di essere ancora utile per la Sicilia, perché essendomi rieducato nei miei cinque anni di sofferenza dentro il carcere, mi si consente di poter guardare alla realtà siciliana con la voglia di chi vuole portare un contributo. Sto mettendo in piedi una nuova classe dirigente di giovani, formandoli, così che siano preparati alla politica, rilanciando un’idea antica ma dal cuore nuovo. Sto parlando della DC, che è un grande partito che abbiamo contestualizzato in chiave moderna. La DC è un partito ideale e quello che vogliamo è riportare l’idea dentro la scheda elettorale. La gente deve poter sapere che c’è un partito di ideali che può votare. Tutto questo sta riscontrando grande emozione e soprattutto grande voglia di partecipazione da parte di molte donne e di molti giovani. Questa è una cosa che mi riempie d’orgoglio.”

A proposito di rilancio, c’è qualcosa che non è riuscito a realizzare durante il suo mandato di presidente della Regione e che vorrebbe inserire nel programma della nuova DC?

“Io penso che la Sicilia abbia bisogno innanzitutto di qualcuno che attivi la spesa e che crei condizioni di sviluppo e di lavoro. La spesa produttiva in Sicilia la si può fare soltanto con i fondi europei. E’ una cosa che durante il mio governo ho fatto molto bene ed è una cosa che purtroppo da oltre dieci anni si è fermata, perdendo tantissimi di soldi. La prima cosa che chiederò alla nuova classe dirigente della DC che andrà in parlamento sarà quella di impegnarsi affinché possano essere attivate tutte le procedure ed i percorsi per spendere i fondi comunitari, perché solamente spendendo si crea lavoro ed occupazione e soprattutto una condizione produttiva che fa crescere le nostre imprese.

Inoltre, c’è anche un grosso problema che riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Su quello bisognerà lavorare molto, perché purtroppo la Sicilia negli ultimi dieci anni è diventata una discarica a cielo aperto.”

Infine, cosa si sente di poter dire ai cittadini siciliani?

“Quello che mi sento di poter dire, è che la nostra isola è una terra straordinaria ma difficile. Proprio perché è difficile, però, è una terra che merita di essere servita ed amata. Ognuno di noi deve impegnarsi per amarla e per renderla più vivibile. La Sicilia deve diventare la nostra casa.

Come vogliamo tenere in ordine e pulita la nostra casa, così dobbiamo fare con la Sicilia.

Dobbiamo far si che la Sicilia sia ricca di umanità e di serenità. Da democristiano e da cattolico, aggiungo, una terra di accoglienza. Noi siamo un popolo che accoglie e non che respinge. L’accoglienza è nel cuore e nel DNA dei siciliani e mi fa piacere ricordarlo perché la si possa far diventare una delle cose che questa Sicilia deve poter continuare a fare.”