“VI MANCHERÀ TUTTO CIÒ.” – MATURITÀ 2020

Credo che il web sia il luogo migliore per poter esprimere le proprie opinioni e condividere le proprie idee, facendole arrivare a più gente possibile; per questo oggi ho deciso di scrivere ciò.

Come molti di voi sono una studentessa e frequento l’ultimo anno di liceo… o meglio dire FREQUENTAVO. Il mio percorso scolastico si è chiuso qualche mese fa, a Marzo esattamente. Non avrei mai potuto pensare che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno di scuola; le ultime risate con il mio compagno di banco, l’ultima interrogazione, l’ultima sensazione d’ansia pre-compito in classe, l’ultima cioccolata calda della macchinetta…

Sono una ragazza molto socievole e per questo motivo ho sempre parlato e fatto amicizia con altri ragazzi della mia scuola. Mi sono sempre sentita dire: “Rimpiangerai la scuola, quei tempi… vorrei tornarci!” Ed io ho sempre pensato: “Ma che dicono questi… sono impazziti! Non vedo l’ora di uscire da questa scuola ed iniziare un nuovo percorso.”

Beh sì, infondo è ciò che penso tutt’ora, poichè non vedo l’ora di iniziare un nuovo corso di studi e di ampliare le mie conoscenze linguistiche. Ma non avevano tutti i torti quegli ex-maturandi del 2018, 2017…

Mancano pochi mesi all’esame di stato 2020, manca poco al termine di un ciclo durato ben 13 anni. Ed è triste, sapete, pensare di dover terminare il tutto così; attraverso un tablet, un pc, un cellulare. Tutti i giorni sento dire da parte di altri ragazzi, e da parte di docenti, che quest’esame sarà il più semplice mai fatto fin ora; alcuni lo descrivono come una “buffonata”.

Io vi dico di no. Questo sarà l’esame più difficile che un maturando possa tenere e sarà un vero e proprio esame di maturità. Se ci sarà chiesto di tornare in classe, torneremo. Se ci sarà chiesto di svolgere tre prove, le svolgeremo. Se ci sarà chiesto di essere interrogati per un’ora intera, di preparare un percorso interdisciplinare, un power-point, li prepareremo. Da casa o a scuola, con la mascherina o via Meet, noi saremo pronti e ci dimostreremo maturi, capaci di affrontare quest’orribile situazione.

È molto triste e deprimente non poter vivere gli ultimi giorni; non poter sentire l’ultimo suono della campanella e fuggire da scuola come se fosse una prigione, abbracciare il tuo compagno di classe ed essere felice per l’inizio dell’estate.È triste non potersi sedere su uno di quella lunga fila di banchi e aspettare con ansia che ti venga consegnato il foglio, è triste non poter vivere la vera notte prima degli esami… come quella del film.

Per voi che non vi trovate all’interno di quest’ottica, è semplice parlare ed arrivare a conclusioni affrettate. La situazione è emotivamente e lavorativamente, poichè si sta dalle 3 alle 5 ore davanti uno schermo, difficile. Difficile per tutti, non soltanto per noi studenti – anche per i docenti, per i dirigenti scolastici. Mancano poche settimane e ancora nessuno è a conoscenza delle modalità che verranno attuate per questo esame.È tutto un dire, niente di certo e ciò non è affatto corretto nei riguardi di nessuno.

Affronteremo sfide e prove molto più serie nella vita, non appena usciremo da questi istituti, di un esame di stato… ma ogni cosa ha il suo tempo e questo è il nostro.

Spero che almeno uno studente Italiano possa leggere questo mio testo e capire di essere veramente fortunato. Consiglio a tutti di godersi giorno dopo giorno quei momenti, quegli attimi e le ore all’interno di quelle strutture, che io personalmente non potrò godermi più. Mi tornano alla mente tutti i pomeriggi passati sui libri, la sveglia due ore prima del solito per ripassare per il compito in classe. Le corse alle macchinette, il “professore, posso andare in bagno?” tattico per fuggire un po’ e passeggiare per i corridoi.

Il professore odioso che ce l’aveva con te e che ti ha rimandata, quello simpatico che poi ti metteva due, quello a cui facevi simpatia e ti metteva 8 nonostante non sapessi niente, quello che te la faceva fare sotto ogni volta che entrava in classe, quello con cui potevi parlare di tutto e farti quattro risate…

Non dimenticherò mai quella volta in cui la mia compagna non si presentò all’interrogazione programmata e il professore chiamò proprio me, impreparata ovviamente. O quando ricordò alla professoressa di aver stabilito il compito in classe per quella giornata, che ovviamente aveva dimenticato, e fece prendere insufficienze a tutti.

Credetemi ragazzi, vi mancherà tutto – persino le cose più brutte, come questa che ho appena citato!

Godetevi i vostri anni, che siano gli ultimi o i primi, per chi non può farlo e perchè non torneranno più!