Gammazita: il grido di una donna in Piazza Università a Catania

Storie e leggende popolari dei quattro candelabri che si trovano in Piazza Università a Catania.

La seconda leggenda narra di una bellissima fanciulla di nome Gammazita che viveva in un cortiletto di Via San Calogero, nei pressi del Castello Ursino, al tempo della denominazione francese. Essa, che era stimata ed ammirata da tutti per la sua rara bellezza e per le sue virtù, un giorno cominciò ad essere perseguitata da un soldato francese che si era follemente innamorato di lei. Ma la ragazza che amava un giovane col quale doveva sposarsi, non si piegò alle sue lusinghe. La famiglia, venuta a conoscenza del fatto, fece in modo che la ragazza non uscisse mai più da sola ed affrettò la data delle nozze ma, proprio quel giorno, in casa ci fu bisogno di acqua e la ragazza, ignara del pericolo al quale andava incontro, si avviò presso la vicina fonte dove stava nascosto il soldato. Il soldato appena la vide arrivare, l’afferrò con l’intensione di rapirla. Gammazita lanciò un grido di terrore cercando di sfuggire alla stretta dell’uomo. Resasi conto che nessuno poteva aiutarla si gettò nel pozzo preferendo la morte al disonore. L’episodio destò grande emozione che accrebbe ancor di più l’odio verso i francesi oppressori dell’epoca.

Questa è la poesia popolare che ricorda il sacrificio di Gammazita:

“Tu di lu cori sì la calamita

La mia palora non si cancia è muta;

Ti l’hè juratu e ti saroggiu zzita,

Chista mè porta ppi l’autri è chiudata:

Cala li manu si mi voi pi zzita,

l’ura di stari ‘nzemi un è vinuta:

si cchiù mi tocchi, comu Gammazita,

Mi vidi ‘ntra lu puzzu sippilluta”

NB: Il pozzo si trova in Via San Calogero, 25 – Catania