In esclusiva per Sikania Network, Pippo Rinaldi, in arte Kaballà si è raccontato ed ha presentato il suo spettacolo “Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria”, tenutosi ieri sera al Teatro Angelo Musco di Catania.
Quando e come nasce in te la passione per la musica?
“La passione nasce in me fin da piccolo. Vivevo in una famiglia dove la musica la faceva da padrona. Mia zia, la sorella di mia mamma, era un soprano lirico. Successivamente la passione si è sviluppata nell’adolescenza con tutte le conoscenze della musica d’autore e della musica rock. Il desiderio di continuare, dunque, era tanto e l’intuizione, quando sono arrivato a Milano alla fine degli anni ottanta, è stata quella di dedicare un lavoro alla nostra terra con le contaminazioni di musica che ho sempre fatto .”
Come nasce il nome d’arte Kaballà?
“Nasce dal fatto che all’inizio della mia carriera non volevo espormi in prima persona. Nel mio primo disco, infatti, non c’è una mia fotografia. La Cabala è l’alchimia e la mescolanza di stili , così come ho fatto con il dialetto siciliano e la musica italiana, con il rock ed il world ecc. I miei discografici di allora hanno deciso, quindi, che Kaballà potesse diventare il mio nome d’arte.”
Da lì in poi trent’anni di carriera, dove hai avuto modo di collaborare con tantissimi artisti. Tanti dei tuoi pezzi, infatti, sono stati portati anche al Festival di Sanremo, in particolar modo da Mario Venuti ed Antonella Ruggiero. C’è qualcosa che non hai ancora fatto e che ti piacerebbe poter realizzare in futuro? Ed inoltre, qual’è il tuo sogno nel cassetto?
“Ho avuto la fortuna di lavorare con tantissimi artisti di livello. Non mi dispiacerebbe, in futuro, lavorare insieme a qualche artista internazionale. Per quanto riguarda il nostro paese, invece, mi piacerebbe scrivere per Mina , Celentano e Laura Pausini. Il sogno resta quello di collaborare con Bono degli U2.”
Cosa ci puoi dire dello spettacolo di stasera?
“E’ uno spettacolo poliedrico. Mi accompagnerà al piano uno straordinario musicista che è Antonio Vasta. All’interno dello spettacolo ci sono colonne sonore e pezzi di film famosissimi che hanno fatto grande la Sicilia, uno su tutti il Gattopardo. Un’ altra cosa che mi è stata sempre cara è la letteratura. Nello spettacolo, infatti, ci sarà spazio per alcuni piccoli pezzi di letteratura siciliana, dei maggiori esponenti. Sarà, dunque, una miscellanea di immagini e letture con le mie canzoni che verranno riportate al pubblico in maniera essenziale.”
Quali sono i tuoi progetti futuri? C’è qualcosa che bolle in pentola?
“Continua la mia collaborazione con Mario Venuti ed altri artisti. Sto anche seguendo un prodotto musicale di una giovane musicista che mi interessa molto e che forse produrrò. La musica, insomma, gira sempre intorno alla mia vita.”
Infine, qual’è il consiglio che ti sentiresti di dare ai giovani che vogliono intraprendere una percorso nel mondo della musica?
“Mi verrebbe di dire di non dedicarsi alla musica perchè ormai è diventato molto difficile. Ma è anche vero che non bisogna mai mollare i propri sogni. Quello che mi sento di poter consigliare è di non appiattirsi e di ricercare sempre la novità . In questi anni, scorgo un appiattimento di generi. Cercare, dunque, la novità sperimentando ed essendo coraggiosi, anche se come detto il percorso sarà molto difficile.”