Silvia Mezzanotte a Sikania Network: “Consiglio ai giovani di mettersi sempre in gioco”

In esclusiva per Sikania Network, la cantante Silvia Mezzanotte, si è raccontata tra aneddoti e curiosità riguardanti le origini della passione per la musica e tanto altro ancora.

Quando e come nasce in te la passione per la musica?

“Nasce molti anni fa, già da piccola, all’età di cinque anni ho manifestato la volontà di cantare. Il problema vero è che ero affetta da una timidezza quasi patologica. Cantavo ma non volevo esibirmi e facevo molta difficoltà a salire sul palcoscenico. Ho iniziato, quindi, piccolissima a cantare ma le prime esibizioni sono arrivate molto tempo dopo. Il primo momento di gloria è stato nel 1990 quando a ventitrè anni ho partecipato al Festival di Sanremo nella categoria dei giovani. Dopo quasi dieci anni di gavetta è arrivata un’occasione che poi mi ha permesso di trovare il grande pubblico insieme con i Matia Bazar. Nel nuovo millennio, a partire dal 2000, abbiamo collezionato tre partecipazioni consecutive al Festival di Sanremo, culminate con la vittoria proprio nel 2002.”

Qual è il ricordo più bello della tua carriera?

“In questa momento ho impresso nella testa le emozioni vissute in maniera straordinaria il 4 Dicembre insieme a Carlo Marrale in uno spettacolo che si chiama La nostra storia, nel quale raccontiamo i più grandi successi del passato dei Matia Bazar, gran parte tra l’altro scritti da lui. Altri momenti che hanno particolarmente contrassegnato la mia vita sono due. Il primo è stato quello di cantare Il Cavallo Bianco davanti a Piero Cassano, Giancarlo Golzi e Fabio Perversi e scoprire che proprio grazie a quella canzone hanno deciso che potevo essere la loro nuova voce. Il secondo, invece, è stato la vittoria al Festival di Sanremo che è stato un qualcosa di magico, anche difficile da raccontare. Solamente dopo una settimana ho razionalizzato quando entrando in edicola per comprare il quotidiano, girandomi intorno, mi sono accorto che tutte le riviste avevano la nostra faccia in copertina. Credo che questo stupore e questa meraviglia nel rendersi conto di essere ben voluti dal pubblico siano la chiave per continuare a mettersi in gioco e in discussione cercando di non dare mai nulla per scontato.”

Qual è il rapporto con la nostra isola?                                                    

“Sono fidanzata da undici anni con un uomo mazarese. Ho sempre amato questa ragione ma non posso dire di averla conosciuta veramente bene fino a quando ho cominciato a frequentarla non più per lavoro ma per passione. Il mio fidanzato mi ha insegnato tantissime cose come la cultura ed il modo di vivere e pensare siciliano. Mi sono innamorata pazzamente della Sicilia e dei siciliani. Successivamente ho conosciuto il mio socio Riccardo Russo con la quale abbiamo fondato un’accademia, ovvero la  The Vocal Academy con dieci sede in tutta Italia, di cui tre in Sicilia (Marsala, Mazara Del Vallo, Trapani).”

C’è qualche tema che non hai ancora trattato nelle tue canzoni e che ti piacerebbe poter trattare in futuro?

“Ho diverse progettualità. Dal punto di vista degli inediti stiamo lavorando proprio in tal senso con Carlo Marrale. Parlare delle donne è sempre stata, però, una mia priorità. Infatti, appena uscita dai Matia Bazar, è nato questo spettacolo che si chiama Le mie regine, che celebra le più grandi artiste italiane ed internazionali con le loro più belle canzoni. All’interno dello spettacolo  ci sono gli loro aneddoti  che riguardano queste grandi voci. Aneddoti privati di queste donne che hanno avuto delle bellissime carriere ma che hanno  avuto delle vite private molto complicate e difficili.”

Infine, qual è il consiglio che ti sentiresti di dare a chi vuole intraprendere questo mestiere?

“Quello che mi sento di poter dire è quello di mettersi continuamente in gioco ed in discussione lavorando sodo. E’ fondamentale la preparazione sia sotto il profilo tecnico che da quello dell’esperienza. Consiglio ai giovani di trovare un locale in cui esibirsi o in alternativa partecipare ad alcuni concorsi piuttosto che karaoke perché solamente il giudizio vero del pubblico può dare delle risposte. Bisogna avere una precisa idea di ciò che si vuole diventare.”